Tutte le anime del mio corpo. Documentario

Tutte le anime del mio corpo
Quando:
21 Aprile 2016@21:00
2016-04-21T21:00:00+02:00
2016-04-21T21:30:00+02:00
Dove:
(TS) Teatro Miela
Piazza Luigi Amodeo Duca degli Abruzzi
34132 Trieste
Italia
Costo:
5,00

Resistenze femminili – TUTTE LE ANIME DEL MIO CORPO

regia Erika Rossi
produzione Marta Zaccaron
Italia, 2015, 53’

Dopo la morte di sua madre, una donna trova un diario scritto durante la seconda guerra mondiale.
Pagina dopo pagina, la figlia Lorena scopre l’esperienza della giovane partigiana: Maria Antonietta Moro si ritroverà ad essere comunista senza sapere di esserlo e a fare della lotta all’oppressione e all’ingiustizia la ragione della propria esistenza.
Com’è stato possibile aver vissuto tutta una vita accanto ad una madre senza chiedere, senza voler sapere la donna che era stata, perché la si è sempre data per scontata?
Ora che l’assenza s’impone, solo ora, Lorena ritrova nella donna del diario la madre, quella che lei conosce, quella che le ha trasmesso tutta quell’esperienza anche senza avergliela raccontata a parole ma attraverso i gesti, con lo sguardo, con la sua presenza silenziosa.
Il film esplora la perdita come momento rivelatore che ci permette di convivere coi nostri morti ma anche di dare un senso alla memoria e all’eredità che ci hanno lasciato, perché ciò che dà forma alla nostra vita è anche ciò che più ci manca.

«La narrazione della protagonista Lorena prende forma a partire da una mancanza, che è il sentimento che pervade il film. Una mancanza però come momento sorgivo, che rivela a chi lo prova qualcosa di se stesso che altrimenti non potrebbe comprendere.
Anch’io, come Lorena, ho perso mia madre pochi anni fa e come lei ho attraversato il dolore che nasce dalla perdita e dall’assenza.
Nel percorso di elaborazione, momento in cui si vive l’assenza come una sospensione della vita e dell’identità, mi sono tormentata al pensiero di tutte le cose che avrei voluto ancora chiederle e a tutte quelle risposte che avevo perso per sempre.
Solo col tempo ho invece compreso che quel dolore può essere vissuto come un momento fecondo, perché tutte quelle risposte le avevo dentro di me e mia madre me le aveva date per tutta la vita.
Nel mio incontro con Lorena ho rivisto in lei lo stesso percorso ed insieme abbiamo iniziato a ripercorrere le tappe successive alla perdita di una persona così importante.
Grazie all’empatia che si è creta, anche per Lorena la realizzazione del film è divenuto un momento di esplorazione di sé e dei valori che sua madre le ha trasmesso in vita.
Il diario è l’anima del film: la scrittura intima, poetica e riflessiva ma al tempo stesso nitida, spiazzante e spesso provocatoria ci trasporta dentro la sua storia.
Grazie agli archivi degli anni della guerra possiamo rivivere i momenti che hanno segnato la vita di Maria Antonietta.
Arretrando per sempre nella morte, la madre lascia il dono di una trasmissione affettiva e generazionale, una consegna tutta femminile del prendersi cura, proprio di quella cura che serve per “mettere al mondo la vita”.
Ecco chi era sua madre: una combattente, una donna forte, che ha saputo trasmetterle la sua esperienza senza per questo sopraffarla ma guidandola silenziosamente dentro la vita.
Lorena porta con sé questo dono nella vita di ogni giorno: la celebrazione della vita contenuta in un lutto è un’esperienza intima che ci permette non solo di convivere coi nostri morti, ma di dare un senso alla memoria e all’eredità che ci lasciano.
La ricerca di Lorena è una ricerca universale: la ricerca del senso della perdita e dell’assenza, perché ciò che da forma alla nostra vita è anche ciò che più ci manca.»
Erika Rossi

organizzazione: Bonawentura