Descrizione
Hamelin è un paese senza futuro perché i suoi bambini sono spariti, rapiti altrove da un pifferaio magico che si chiama monitor. Da tre decenni Hamelin è ovunque. In ogni casa vi sono un lettore per dvd, un computer, uno smartphone o un i-pod con le cuffiette. Non li usano solo gli adulti. I new media digitali attirano i sensi e la mente dei bambini e degli adolescenti assorbendoli completamente. I genitori parlano loro, ma non sono ascoltati, li invitano a venire tavola o ad uscire, ma i ragazzi li ignorano: restano nelle loro stanze ipnotizzati dallo schermo luminoso e dai folletti colorati che vi si agitano dentro. I giovani sembrano soggiornare in una sfera di vetro che li rende intangibili e indifferenti a quanto accade intorno. Inseritosi nelle case come sostituto genitoriale o come ausilio per la baby-sitter, il monitor, dopo aver acquietato i bambini, diventa il padrone della loro mente. Col passare degli anni i ragazzi diventano selvatici e imprevedibili, agitati da pulsioni enigmatiche e violente, sono indisciplinati e fragili: il processo dell’alternarsi generazionale, la ciclicità del divenire sociale sembrano messi a repentaglio.
[koo_one_half]ARTICOLI, RECENSIONI E…
Recensione
(Azioni parallele, n. 3 del 2016)
Recensione
(Enzo Di Brango, Le Monde Diplomatique, 15 marzo 2016)
DISCUSSIONI E PRESENTAZIONI
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